La Stampa dall'Auditorium

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grazie a DANIELA di Procida per le foto nella STAMPA

Fonte KATAWEB
Baglioni, l'incontro tra bellezza e impegno
Per Claudio uno splendido concerto con la Royal Philharmonic Orchestra a favore del FAI. Diventerà un DVD
di Giorgio Casari
Incontenibile Baglioni. Per il cantautore, una stagione che è un domino infinito di impegni discografici, umanitari e anche stupendamente popolari. Claudio che va al Live8, a Lampedusa, poi Re della notte bianca di Napoli. Claudio "pifferaio magico", che a mezzanotte percorre gli scalini di Trinità dei Monti con la chitarra in mano, trascinandosi dietro un fiume di fan fino alle Messaggerie di via del Corso per poi firmare autografi fino alle sei del mattino. Lunedi scorso, 7 novembre, Claudio all'Auditorium di via della Conciliazione assieme alla Royal Philharmonic Orchestra per un concerto unico e straordinario a favore del Fai, il Fondo per l'Ambiente Italiano.
Concerto riservato a un pubblico ristretto e fortunato, ma ripreso da più telecamere per una più che probabile uscita in DVD. In sala il brusio intimorito e spaesato di un pubblico eterogeneo, l'atmosfera quasi bloccata. Entrano in scena i musicisti: concentrati e professionali, come si addice ai 67 maestri diretti da Margherita Graczyk e riuniti nella Royal Philharmonic Orchestra. Si siedono e aspettano, senza fretta, l'arrivo del solista.
Baglioni arriva in frac. Sembra un illusionista, estrae dal cilindro la prima canzone: Io sono qui, poi cambia totalmente la scaletta distribuita alla stampa prima del concerto. Il mago non svela i suoi trucchi, ma racconta la sua magia. "Questa è una grande occasione - dice Baglioni -dove s'incontrano parole, musica e bellezza. Perché spesso bellezza e musica s'incontrano...Tutto in un abbraccio".
Baglioni torna cantautore e grazie all'orchestra il pubblico scopre mille nuove sfumature in canzoni così tanto sentite. Claudio si ferma solo un attimo per raccontare la parabola del ritmo: "Ognuno di noi ha un cuore, un ritmo interno che ci fa ballare: il ritmo della vita. Se vedi qualcuno che balla in modo strano e buffo non lo criticare, anche lui sta ballando seguendo il ritmo del suo cuore...". Partono le note di Tamburi lontani.
Si prosegue con Ninna nanna. Alla fine dell'esecuzione Baglioni racconta: "Nel 1917 Trilussa scrisse il testo di questa...canzone... Sembra che il tempo non passi e le cose vadano sempre nello stesso modo...sbagliato. I musicisti non possono fare molto per evitare le guerre, possono solo impugnare il loro strumento e suonare più forte del rumore della guerra". E Claudio canta Requiem. "...E allora suona forte più di così di più e più che puoi più forte della morte che è fuori di qui e dentro di noi...".
"Da una cantata di Bach - spiega il cantautore - ho scritto una canzone di musica leggera, perché la musica è come l'acqua. Non importa se è di mare o se è di fiume, l'importante è saper navigare. Spero che in futuro non ci sarà più bisogno di un Requiem".
Ecco la pausa, proprio come nelle migliori rappresentazioni teatrali. Baglioni torna in giacca scura e in Io me ne andrei duetta con il pubblico. Il coro cresce al punto di indurre persino il direttore d'orchestra, abituato ad educati applausi, a distogliere lo sguardo dai "maestri" e a voltarsi verso la platea con un sorriso.
Nel "medley" Baglioni canta Questo piccolo grande amore, la canzone che meno ama ma a cui deve gran parte del suo mito. Baglioni, pianoforte e orchestra, rende giustizia a "quella maglietta fina" che, nei vari concerti, ha subito fin troppi esperimenti. Con il pudore dell'uomo che sa quant'è grande il suo potere, Baglioni "Don Chisciotte" parla di nuovi mulini a vento da abbattere: il brutto, il passivo, il gretto materialismo, l'indifferenza. Racconta di nuove speranze fatte di arte, di bello, di rivoluzione e di mari che avvicineranno diversità.
Così Claudio racconta il Fondo per l'Ambiente Italiano: impegno concreto, rivoluzionario nel suo voler costruire bellezza, da condividere, da regalare. Artisti di un mondo che verrà. Per dare un aiuto concreto al Fai: telefono 02-46.76.15.60 (www.fondoambiente.it). "La buona musica è quella che penetra nell'orecchio con facilità e va via dalla memoria con difficoltà". Le parole del fondatore della Royal Philarmonic Orchestra, Sir Thomas Beecham, spiegano come e perché i "maestri" piegano le note di Baglioni per restituire al massimo della bellezza una musica lungamente studiata. Tornano le parole di Schneider: "Dio creò i musicisti con una tale sensibilità che la loro vita ne sarebbe stata consumata prima del tempo per donare agli uomini quella incoscienza divina che si ha ascoltandoli".
Claudio Baglioni & Royal Philarmonic Orchestra
Roma, Auditorium di via della Conciliazione
7 novembre 2005
La scaletta:
Io sono qui
Tutto in un abbraccio
Poster
Fotografie
Sono io
Fammi andar via
Tamburi lontani
Ninna nanna
Requiem
Per incanto e per amore
Cuore di aliante
Mai più come te
Quei due
Quante volte
Io me ne andrei
Bolero
Tienimi con te
Mille giorni di te e di me
Medley (Questo piccolo grande amore; Amore bello; E tu; Sabato pomeriggio; E tu come stai)
Avrai
Strada facendo
La vita è adesso
Via

 

Il Messagero 8 Novembre

Tutto esaurito al concerto dell’artista con la Royal Ensemble Orchestra. Spettatrice d’eccezione, Donna Franca Ciampi

Baglioni, sinfonia sulle note della solidarietà

di LAURA BOGLIOLO

Archi, violini e la bacchetta del maestro Margherita Graczyk . Il silenzio assoluto non appena le luci si spengono, qualche striscione sventolato timidamente e l'emozione di un incontro tutto particolare tra la musica leggera di Claudio Baglioni , che ha tracciato le vite in quasi quarant'anni di storia, e gli arrangiamenti di un ensemble musicale travolgente, la prestigiosa Royal Philarmonic Orchestra. Notte di sorprese. La prima, una spettatrice d’eccezione: Franca Ciampi , arrivata con una sua amica.
Tutto esaurito ieri sera all'Auditorium Conciliazione per il concerto di beneficenza a favore del Fai, il Fondo per l'Ambiente Italiano, la principale fondazione no profit per la tutela, la salvaguardia e la cura del patrimonio artistico e naturalistico del nostro Paese. Il cantautore romano, che non ha mai nascosto la sua passione per la tutela dei beni artistici e dell'ambiente, ancora una volta sembra aver vinto una scommessa fatta con se stesso: far apprezzare i suoi grandi successi confezionati, questa volta, in versione sinfonica. Da Io sono qui , a Tutto in un abbraccio fino ad Avrai , scritta subito dopo la nascita del figlio Giovanni (presente in sala), le note dei 67 professori d'orchestra hanno accompagnato il poeta della musica leggera che non finisce mai di stupire. Giovedì notte ha indossato i panni del cantante di strada. Accompagnato solo dalla sua chitarra ha regalato un concerto a sorpresa di 45 minuti sulla scalinata di Trinità dei Monti e una passeggiata per il Centro fino al megastore Messaggerie Musicali dove ha autografato il suo nuovo triplo cd. Ieri sera Baglioni, in abito scuro, è stato il protagonista di un concerto a metà tra un'opera sinfonica e un'esibizione pop. Da menestrello che non dimentica le vie della periferia di Centocelle, dove è cresciuto, a musicista di grande livello, capace di coniugare il suo Cuore di aliante rock con i violini della musica classica.
Milleottocento persone in sala. Ad applaudire Baglioni, Giulia Maria Mozzoni Crespi , presidente del Fai, Susanna Agnelli , da sempre impegnata nel sociale, Carla Fendi, presidente del gruppo omonimo, Fulvio Conti , amministratore delegato di Enel, il presidente della Regione Piero Marrazzo , Maurizio Gasparri, Luigi Abete , presidente della Bnl, e Giovanni Malagò . Non manca l’incursione divertente di Dario Ballantini nei panni di Gianni Morandi versione calciatore. Il ricavato della serata verrà utilizzato per sostenere la gestione dei beni posti sotto la tutela del Fai. Tra le sorprese più apprezzate e applaudite della serata le canzoni Via e Strada facendo riviste completamente in chiave sinfonica. Quasi un boato di applausi per la storica Poster , la romanticissima Mille giorni di te e di me e Tienimi con te e l'intramontabile La vita è adesso . I fans, gli affezionati di ogni età, non hanno mai smesso di sostenere il loro «mago» e di agitare lo striscione che riassume la passione di tre generazioni di appassionati: «Claudio, Tienici con te!». E anche dicembre vedrà Baglioni cantare: appuntamento il 3 per Natale in Vaticano - Concerto per le Missioni d'Oriente .

Il Messagero 8 Novembre

E’ nato Christian primogenito di Francesco e Ilary Il saluto e i fiori di Veltroni Folla di giornalisti

«Il pupo? Mi somiglia»

Totti felice: mio figlio è bellissimo. Valanga di fiori dai tifosi

di SALVATORE TAVERNA

ROMA- Clinica assediata: fotoreporter armati di cannoncini (teleobiettivi), cameramen all’assalto, cronisti sul piede di guerra. Tutti, forzatamente , fuori dalla Quisisana, casa di cura che regna nel cuore dei Parioli. E’ nato il Pupino , figlio del Pupone , Francesco Totti e di Ilary Blasi. Si chiama Christian, dorme molto e piange poco. Curiosità: in giornata i fans arrivati si contano con le dita, solo cinque. Cosa succede? Voce dal fondo di una bionda reporter: «Gli ammiratori del gladiatore sono radio-tv dipendenti. E lo seguono volentieri sul piccolo schermo. Dal Prenestino, dal Tuscolano, da Testaccio fino ai Parioli..., rischiano di perdersi».
Accompagnato dal fido Agostino Spinella, la stessa guardia del corpo che ha vigilato durante il matrimonio, Francesco Totti, che ha dormito in clinica sul divano letto accanto a Ilary, all’ora di pranzo abbandona, per un’ora, la sua bella show-girl. All’uscita dice: «Mio figlio è bellissimo. Il bimbo ci somiglia molto». Si sparge la voce: «Arriva il sindaco». E in pochi minuti le telegiornaliste si moltiplicano come nel miracolo dei pani e dei pesci. Ragazze di tutti i colori, svettanti su tacchi a spillo, impugnano il sacrale microfono. Ma Walter, con il suo stile soffice, rimanda la chiacchierata all’uscita. Un mazzo di fiori nella mano destra e un gran sorriso, il suo lasciapassare. Intanto Totti, volato al ristorante, rientra in tempo per salutare il sindaco, che all’uscita sostiene: «Christian è un bambino bellissimo, come i suoi genitori. L’ho visto mentre dormiva tranquillo e pacioso». Sotto il fuoco incrociato delle telecamere, conclude: «A Francesco voglio veramente bene per com’è: un romano dal cuore generoso che non dimentica chi soffre».
I tifosi non si vedono ma i mazzi di rose, gladioli, orchidee continuano ad arrivare: dieci, venti, trenta. Un tipo che somiglia a Claudio Baglioni viene circondato dai paparazzi: falso allarme. Nel pomeriggio, dall’ingresso laterale appare Rosella Sensi, con piccolo-grande pacco regalo. Si complimenta con Mamma, Pupone & Pupino . Quando si fa sera, nel cielo, falce di luna. «Totti ha portato la sua Ilary in questa clinica perchè gli ho salvato il ginocchio e lui è tornato il gladiatore del pallone di sempre», ricorda l’ortopedico, professor Alfredo Carfagni. «Francesco era ricoverato al piano di sotto, al primo. Sono felice per lui».
Da non dimenticare: anche il presidente dell’Unicef Italia, Antonio Sclavi, dà il benvenuto a Christian: «Un augurio speciale al nostro ambasciatore Francesco e al suo tenero bambino».

 

Il Tempo 8 Novembre

di SIMONA CAPORILLI

«OGNUNO di noi ha un cuore, ognuno ha un proprio ritmo interiore che dà il via a ...

... una strana danza, la strana danza della vita», solo un assaggio di una delle frasi recitate ieri sera da Claudio Baglioni tra un brano e l’altro del concerto - che ha registrato il tutto esaurito - all’Auditorium in via della Conciliazione per la raccolta fondi in favore del Fai, Fondo per l’Ambiente Italiano. A «Io sono qui» è stata affidata l’apertura del live di due ore, e non poteva essere altrimenti: due ore in mezzo alle quali c’è stato spazio per un’unica pausa, quanto basta a riprendere fiato e continuare a cantare sugli archi, eleganti, della Royal Philarmonic Orchestra. Oltre 120 minuti durante i quali il Baglioni è salito sul palco con i brani che gli hanno regalato il successo e che lo hanno consacrato a essere - in decenni e decenni passati tra salette prova e concerti improvvisati sulla scalinata di piazza di Spagna ("tutto è iniziato da lì, dirà quaranta anni dopo") - un cantastorie di sentimenti. In scaletta, tra le altre canzoni da intonare tutti insieme sotto un gioco di luci colorate ora soft, ora puntate sul protagonista (in completo nero) nei momenti di particolare pathos: «Tutto in un abbraccio», «Per incanto e per amore», «Cuore di aliante», «Poster», «Mai più come te», «Sono io», «Avrai» (insieme alla dedica, implicita nel testo, rivolta al figlio, per una canzone che, lo stesso Baglioni, decise di interpretare davanti al Santo Padre) e ancora «Mille giorni», «Medley», «Tienimi con te», «Strada facendo», «La vita è adesso» e «Via», a chiudere il live: a scaldare la platea e far alzare il pubblico ci ha pensato il testo «Io me ne andrei». E c’è stato spazio anche per una riflessione sull’arte, che non è niente altro che un abbraccio tra «musica, vita e bellezza, che a volte si incontrano. Io spero di essere tra i protagonisti di quell’abbraccio». Sold out, quindi, nella platea dell’Auditorium nei pressi della Basilica di San Pietro per un concerto suggestivo da condurre fianco a fianco con la Royal Philharmonic Orchestra: e sebbene non potesse essere definito un live «alla portata di tutte le tasche», il connubio tra tradizione classica e musica «pop», nel senso di popolare, è riuscito a perfezione. Sulla cresta dell’onda, se solo pochi giorni fa Baglioni era a Napoli per un live organizzato in occasione della Notte Bianca, fra poche settimane - precisamente il giorno di Natale - farà parte di quella rosa di nomi papabili per salire sul palco allestito in Vaticano. E non sembrano passati poi tanti anni da quando quel «cantastorie dei nostri giorni» decise di mettersi in gioco con «Questo piccolo grande amore», brano datato anni Settanta che - piaccia o meno per la semplicità del testo - spopolò eletta, come fu, a canzone italiana del secolo bollando, a torto o a ragione, Baglioni come cantore di storie d’amore romantico fino allo sfinimento sia per i testi che per le musiche, orecchiabili e commerciali nel senso che, adagiate su note ora lente, ora rock, hanno fatto ballare e, soprattutto, innamorare: anche quando Baglioni, lontano dai riflettori, rimase anni e anni in silenzio. Periodi di ripensamento, come quello che il cantautore ebbe nel 1981, per tre anni, poco prima la nascita del figlio o quello, più lungo, in conseguenza a un tour «poco fortunato». Il 2005 potrebbe essere considerato, per lo stesso motivo, l’anno del ripensamento: innanzitutto perché, solo pochi mesi fa, Baglioni ha pubblicato il libro «Senza musica», una raccolta di scritti-diaro intimo datato 1974 nelle pagine del quale, nero su bianco, Baglioni racconta una carriera trascorsa tra spartiti e parole per oltre quaranta anni. Sempre al 2005 risale la pubblicazione del cd «Tutto qui» all’interno del quale, allo stesso modo, vengono ripercorsi i brani che lo hanno reso celebre: da «Piccolo grande amore, appunto», a «Strada facendo». Accanto al concerto - visto l’evento organizzato dal Fai - anche la mondanità, e non potevano mancare ospiti illustri come Mariapia Fanfani, Susanna e Mario Pescante, Giulia Maria Mozzoni Crespi e Franca Ciampi, Susanna Agnelli, il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo con la moglie Roberta, Carla Fendi, Pino Strabioli.

 

Il Messaggero 7 Novembre
Baglioni, viaggio sinfonico intorno alle sue canzoni
di MARCO MOLENDINI

La promessa è di offrire qualcosa di completamente diverso. Il viaggio attorno alle sue canzoni (in un’occasione del genere non si possono non scegliere le più importanti e significative), riviste, rivisitate, confezionate in versione sinfonica. L’occasione è fornita dall’incontro con i sessantasette professori d’orchestra della londinese e prestigiosa Royal Philarmonic che stasera accompagnerà Claudio Baglioni all’Auditorium di via della Conciliazione. «L’idea è di partire da una matrice pop per arrivare ad una commistione classico-sinfonica» dice Claudio. E racconta come con Paolo Gianolio, inseparabile compagno di avventure musicali, abbiano fatto un gran lavoro di preparazione «rivedendo i vecchi arrangiamenti e, in alcuni casi, trasformandoli completamente. Abbiamo riadattato anche brani rock come Via e Strada facendo e sono molto curioso di vedere che effetto farà».
Stesso trattamento sarà riservato agli altri classici del repertorio baglioniano da Questo piccolo grande amore a Mille giorni di te e di me , fino all’ultima creatura, Tutto qui , l’inedito che ha accompagnato la recente pubblicazione di un cofanetto che messo insieme le tappe della ormai quarantennale carriera di Baglioni: dagli esordi (quando Claudio era soprannominato dagli amici Agonia, per la sua mania di vestirsi sempre di nero) fino ad oggi. Il concerto di stasera è organizzato a beneficio del Fai, la fondazione che si occupa di valorizzare il patrimonio artistico e ambientale del nostro Paese: «Sono convinto - dice Claudio - che la prossima vera rivoluzione avverrà quando ci metteremo a cercare la bellezza e l’armonia delle cose».