7 aprile ‘04

Sono in ufficio, maledizione, sono ancora in
ufficio,
sono le 19,15. L’ultima telefonata della
giornata,
l’ennesimo problema da risolvere. Ma che è
successo oggi? Una congiura? Voglio spegnere il
telefono, spegnere la luce, mettermi i tappi
nelle
orecchie e chiudermi in casa.

Spengo il computer ed esco. Traffico. Sento
Barbara
e Manuela, metti la radio su 90.6, Clà a Radio
Veronica. Sarà in collegamento da chissà dove,
penso.

Accendo la radio. La sua voce è vicina, calda.
Arrivano telefonate, dicono di essere in diretta.
Nel
frattempo sono quasi sotto casa. Cosa faccio? Via
Massena non è poi così lontana… Quasi quasi ci
provo, ma visto l’andazzo della giornata non ci
spero poi così tanto…

Arrivo, poche persone lì fuori. Miracolosamente
trovo
parcheggio vicino.
Panico! Non ho nulla con me da farmi autografare!
Scavo nella borsa, trovo solo l’agendina su cui
tengo
i miei conti per evitare che le mie mani bucate
mi
mandino in rovina… meglio di niente, penso!

Davanti al portone siamo in pochi, tutti
emozionati.
Esce un signore distinto, con la 24 ore. Ci
guarda,
incuriosito e perplesso, forse pensava fossimo lì
per
lui? E’ un attimo, Giulia attaccata alla radio
dice “è
finita”, si sentono dei rumori all’interno, esce
Sandrone con un grosso pacco, lo mette nel
bagagliaio della macchina, qualcuno vorrebbe
fotografare anche quello, risate generali.

Esce Fabione, con la faccia più cattiva del
solito.
Esce LUI. E’ tranquillo, allegro, nemmeno prova a
dire che ha fretta, si ferma, sorride, parla con
tutti.
E’ abbronzantissimo, sembra un po’ dimagrito,
finalmente ha tagliato leggermente i capelli.

Riesco ad avvicinarmi, gli passo la mia agendina
sfigata, le mani mi tremano tanto che faccio
fatica a
passargli la penna. Lui mi guarda. Guarda proprio
me.

Un attimo di eterno.

Sorride sornione e dice “comincia a fare un po’
freddino, eh?”. Mi sento arrossire, certo, è
proprio
per quello che tremo!!!! Mi chiede il nome,
Alessandra, lo ripete. Gli sento pronunciare il
mio
nome. Come suona bene!

Un altro attimo di eterno.

Mi ridà la mia agendina sfigata, che mi sembra
molto meno sfigata del solito adesso. Mi faccio
da
parte e lo guardo sorridere agli altri, parlare
con
tutti, sembra divertirsi, sta bene, è allegro.
Ad un tratto incrocio di nuovo il suo sguardo.
Ancora
i suoi occhi nei miei.

Un altro attimo di eterno.

Faccia tosta, lo guardo dritto e gli dico
“Claudio, fatti
dare un bacio”. Sorride, mi cinge con il braccio,
mi
bacia una guancia, poi l’altra, nel passaggio da
una
guancia all’altra ho un momento di panico da
estrema vicinanza… mi accarezza i capelli.

Ancora un attimo di eterno.

Sta lì ancora un po’, tra un saluto, una foto e
una
battuta, la sua macchina intralcia il traffico,
ma lui
sta lì con noi.
Improvvisamente questa giornata disastrosa mi
appare sotto tutta un’altra luce. Forse i casini
di
tutta la giornata erano solo il prezzo da pagare
per
essere così felice ora.

Poi i saluti, “a domani Claudio!”.

Già, domani. Domani è già oggi. Oggi sarà ancora
Crescendo, l’ultimo, qui da dove ha iniziato
l’avventura.

Sono felice: stasera vivrò ancora un groviglio di
emozioni forti, di lacrime, allegria, groppi in
gola e
risate, farfalle nello stomaco e salti con gli
amici.

Sono triste: questo è l’ultimo, quando potrò
vivere
ancora queste emozioni? Chissà…

Sono confusa: non so cosa provare. Cosa si prova
in
queste occasioni? Chi me lo può dire? Mi sento
più
ricca, sento ancora la sua pelle a contatto della
mia.
Mi sento un po’ orfana di lui, che non mi basta
mai.
Cosa devo provare?

Stasera sarò ancora lì con lui. Forse i nostri
occhi si
incroceranno ancora. Vivrò ancora altri attimi di
eterno.
Grazie Claudio, riesci sempre a stupirmi e a
essere
sempre più grande ai miei occhi.

Scusate per la lunghezza, volevo condividere
quello
che ho provato. Spero di non avervi annoiato.
Un abbraccio a tutti, e a stasera per chi ci
sarà.
Ale

PS: Grazie a Barbara e Manuela per la
segnalazione,
grazie a chi ha risposto con entusiasmo al mio
sms
delirante, grazie a Giulia che ha condiviso gli
attimi
pre-Claudio. Amo Claudio anche per questo, perché
mi ha fatto conoscere delle persone meravigliose.