L’EVENTO LUNEDÌ
  SERA 11 Novembre 2002
   
    Baglioni al Palasport Concerto benefico
   
   
   
  Concerto di Claudio Baglioni lunedì sera, alle 21, al Palasport per la
  campagna «O ci sei, o ci fai» contro la droga. I biglietti sono gratuiti.
  Verranno anche distribuiti nelle scuole medie inferiori e superiori. Sponsor
  del concerto sono il Comune e la Provincia. 
   
  Martedì 5 Novembre 2002
    
   Il concerto rientra nella campagna nazionale «O ci sei, o ci fai»
  patrocinata dalla presidenza del Consiglio
   
    Questa piccola, grande sfida
   
   Claudio Baglioni testimonial della lotta alla droga lunedì al Palasport
  Comune e Provincia sponsor dell’evento «per capire meglio i giovani»
   
   
   
  di Paola Colaprisco
  
 Un concerto-evento per
  dire no alla droga, senza distinzioni. L’appuntamento è per lunedì
  prossimo, 11 novembre, alle 21 al Palasport, dove si esibirà Claudio Baglioni.
  Il cantautore romano ha accettato senza reticenze l’invito dei curatori
  della campagna di prevenzione «O ci sei, o ti fai», patrocinata dalla
  presidenza del Consiglio. Quello di Verona sarà il primo di due concerti
  speciali, realizzati proprio per l’occasione, in cui Baglioni alle canzoni
  più conosciute del suo repertorio affiancherà messaggi e consigli ai suoi
  giovani fans. Perché un concerto quale strumento per indirizzare ai giovani
  messaggi chiari e diretti sulla pericolosità della droga, sia essa
  legalizzata (tabacco e alcool), oppure cosiddetta leggera? Il motivo è stato
  spiegato ieri mattina in una sede istituzionale (la Sala Rossa
  dell’Amministrazione provinciale) perché istituzionali sono gli sponsor
  dell’evento: la Provincia, per l’appunto, assieme al Comune e alla Società
  autostrade. «Quando dieci giorni fa mi ha telefonato Andrea Muccioli», ha
  confidato il presidente della Provincia, Aleardo Merlin, «per chiedermi se si
  poteva organizzare il concerto a Verona, non ho avuto un momento di
  esitazione. La nostra è purtroppo una città in trincea sul fronte della
  droga, anche se del problema si parla sempre meno, e ho pensato che fosse
  giusto alzare il livello d’attenzione ospitando il primo dei due concerti di
  Baglioni. Il Comune ci ha dato una mano nell’organizzazione logistica
  dell’evento, mentre la Società autostrade - che è sensibile a tutte le
  problematiche attinenti alla sicurezza - ci ha messo il denaro». Non sarà
  solo concerto, però. «Lo spettacolo di lunedì al Palasport», spiega
  l’assessore comunale ai Servizi sociali, Tito Brunelli, «sarà
  l’occasione per riprendere un’azione coordinata di prevenzione del disagio
  giovanile e, di conseguenza, delle situazioni a rischio. Perché se è vero
  che Verona pullula di iniziative, centri, comunità e volontari che si
  occupano della cura e del reinserimento del tossicodipendente, va però
  registrata una caduta di tensione sul fronte della prevenzione. Una caduta cui
  non corrisponde purtroppo una diminuzione della droga, pesante o leggera fra i
  nostri ragazzi».
  Il Comune ha già individuato alcune linee guida d’intervento: «Ci
  impegneremo per coinvolgere i pediatri e i medici di base nella fase di
  prevenzione, fondamentale per valutare le situazioni personali e familiari che
  potrebbero sfociare in una condizione di rischio. Una convinzione supportata
  dall’esperienza degli operatori dei servizi sociali del Comune: i giovani più
  a disagio, più fragili e corruttibili frequentano la seconda media. È
  pertanto fondamentale entrare in contatto con loro appena si manifestano i
  primi segnali di sofferenza».
  Concetto evidenziato anche da Giancarlo Pignone, della comunità di San
  Patrignano, capo progetto della campagna «O ci sei, o ti fai». «Dopo anni
  di confusione e di un certo lassismo», illustra, «con questa campagna si è
  pensato di indirizzare ai giovani un messaggio fortemente connotato in termini
  educativi e di scelte. È un no netto e forte a ogni tipo di droga. Un
  messaggio che porteremo direttamente nelle scuole, nelle associazioni
  sportive, in quei luoghi cioè in cui i giovani si ritrovano».
  Solo parlandone, portando magari la testimonianza diretta di chi il tunnel lo
  ha attraversato, si può sperare di dotare i giovani degli strumenti
  preventivi minimi per affrontare un fenomeno, come ha sottolineato Angelo De
  Cristan, direttore dei servizi sociali dell’Ulss 20, «in continua
  espansione e evoluzione, perché ogni giorno arriva sul mercato una nuova
  droga sintetica e anche gli esperti non sanno come muoversi». Un regalo del
  Comune e della Provincia ai giovani veronesi, lo definisce il presidente
  Aleardo Merlin. Assistere al concerto di Claudio Baglioni, lunedì sera al
  Palasport, non costerà infatti nulla. Per ragioni di ordine pubblico, però,
  per entrare al Palasport bisognerà esibire un tagliando, che verrà
  distribuito gratuitamente nelle scuole medie inferiori e superiori di città e
  provincia; nel negozio di San Patrignano, in Corte Sgarzerie 10; nella sede
  del Csi, in via Flavio Gioia e dell’Agaras, in via Mameli 1. Top secret la
  scaletta e la scenografia scelte da Claudio Baglioni per testimoniare il suo
  impegno contro la droga. Di sicuro, però, prima del concerto verranno
  proiettati in anteprima due format che poi gireranno nelle scuole veronesi e
  italiane. Sono due testimonianze dirette. Di un ragazzo di vent’anni, da
  cinque costretto su una sedia a rotelle per le conseguenze di un incidente
  stradale avuto all’uscita di una discoteca. E di una ragazza che racconterà
  il suo percorso di assuefazione alle droghe, dallo spinello all’ecstasy, per
  finire con l’eroina. Riportare l’attenzione generale - e quella delle
  giovani generazioni in particolare - sulle problematiche connesse
  all’assunzione di sostanze stupefacenti. Questo l’obiettivo che si cela
  dietro il concerto di Claudio Baglioni al Palasport, lunedì prossimo. Perché
  di droga, come è stato sottolineato, si parla sempre meno, quasi la società
  soffrisse di una sorta di assuefazione al problema, mentre in realtà ecstasy,
  cannabinoidi, eroina e alcool sono la via di fuga prediletta dei giovani
  d’oggi. Andiamo a rileggere, in proposito, quanto aveva scritto all’inizio
  dell’anno nel documento «Una risposta integrata contro le droghe» il
  dottor Giovanni Serpelloni, del Centro di medicina preventiva dell’Ulss 20.
  «Il fenomeno della dipendenza da sostanze non è in diminuzione, ma sta
  assumendo preoccupanti dimensioni soprattutto per il fatto che, oltre alle
  dipendenze collegate all’uso di eroina, vi è un forte incremento di altre
  droghe quali la cannabis, i derivati dell’anfetamina (ecstasy) e la cocaina.
  Non va inoltre trascurato il fenomeno, molto spesso associato, di un
  incremento cospicuo dell’uso di sostanze alcoliche tra i giovani».
  «In questi anni», sottolinea il dottor Serpelloni, «si è assistito ad una
  sottovalutazione dei rischi collegati all’uso di sostanze che ha portato a
  sviluppare dei modelli culturali che riducono le potenzialità preventive e
  l’attuazione di comportamenti di autoprotezione. Oggi, quindi, risulta molto
  aumentata la quota totale di persone che fa ricorso a sostanze psicoattive. In
  forte rialzo è anche il fenomeno del doping con finalità relative
  all’aumento della prestazione fisica».
  Come tentare di arginare questa piaga umana e sociale? Il medico dell’Ulss
  individua un percorso molteplice: «La pericolosa normalizzazione e la passiva
  accettazione socioculturale di fronte all’enorme diffusione delle sostanze
  psicotrope hanno bisogno di essere fortemente contrastate fornendo, prima di
  tutto, alternative culturali, valori reali e positivi in grado di promuovere e
  proteggere la salute delle persone e le scelte di vita, oltre a stimolare un
  sereno e civile dibattito-confronto su questi temi».
  «La difficoltà di avere a disposizione misurazioni affidabili sulla
  dimensione e la gravità del problema», conclude il dottor Serpelloni, «accentua
  la preoccupazione che qualche cosa di molto importante ci stia scappando di
  mano, ritrovandoci tra qualche anno in condizioni di non poterlo più
  controllare. L’impegno di tutti, e non solo degli operatori, riuscirà a
  contenere e a far variare e invertire questo trend solo se la comunità nel
  suo complesso comprenderà quanto importante sia condividere e trasmettere ai
  giovani messaggi chiari e coerenti sulla pericolosità e l’inutilità delle
  droghe e dell’alcool. Usando uno slogan, bisogna dichiarare "tolleranza
  zero", cioè un rifiuto totale alla droga. Anche a un suo utilizzo
  controllato o, peggio, regolamentato».