Il
mio primo viaggio a Lourdes.
Molte
volte, unitamente alla mia Parrocchia, mi ero accostato al
volontariato.
L’occasione
per entrare nell’Unitalsi mi fu offerta da un mio vicino di
casa che da anni presiedeva una sottosezione
dell’associazione.
Avevo
compiuto da poco 18 anni
e raccolsi i soldi e con grande
entusiasmo per il mio primo viaggio.
La
mattina della partenza per non disturbare i miei mi preparai e
scesi da casa a piedi. Erano circa le 6 del mattino e respiravo
nell’aria che sarebbe stato un gran
giorno.
Mi
sentivo pronto a dare tutto me stesso per gli altri tanto che feci
subito amicizia con gli altri barellieri e aiutai a salire nel
pulman le persone anziane. Ad un tratto vidi i miei fratelli
barellieri avvicinarsi ad un’autovettura e prodigarsi a far
scendere una malata. Mi avvicinai e rimasi impietrito. La
persona sofferente era una suora precisamente Suor Bernarda.
Mia
madre, da piccoli, ci portava all’asilo in un convento di
suore e la suora più dolce e gentile era proprio Suor Bernarda.
In pratica è stata per me la persona che, insieme ai miei
genitori, mi ha insegnato a tenere le posate quando mangiavo, a
mettermi la mano davanti la bocca quando tossivo e tutte le
altre buone maniere. Ricordo con affetto che
aveva sempre un forte raffreddore che la perseguitava e per
questo aveva sempre il naso rosso e la voce rauca. Sì le
altre suore erano anche brave ma lei era speciale, non so
descriverla meglio ma vi assicuro che quando la vidi rigida
invecchiata con la faccia sofferente da un’artrosi non riuscii
ad avvicinarmi neanche per salutarla. Partimmo con il pulman per
un breve tratto per poi prendere il treno bianco.
Arrivati al treno non la vidi più e mi precipitai a
prendere il mio posto. Nel lungo viaggio mi addentrai nel
servizio alternato al riposo ma ancora non trovavo il coraggio
per andare da lei.
Finalmente
arrivato a Lourdes fummo destinati ai vari incarichi divisi tra
due case d’accoglienza il Salus e il vecchio Accueil Notrè-Dame
ora sede dell’Hospitalitè. Il destino mi volle nell’Accuel
Notrè-Dame insieme
a Suor Bernarda e per giunta unico barelliere del mio paese. Il
responsabile della sottosezione mi raccomandò di andarla a
trovare. La mattina seguente con coraggio domandai ad una
sorella dove fosse la stanza di Suor Bernarda ed andai. C’era
una grande porta e la aprì pian
piano, allungai la testa e sentii una voce sussurrare “ti
stavo aspettando”. Mi precipitai con forte emozione alle sue
braccia trattenendo le lacrime. Da all’ora
non la lasciai rimanendo al suo fianco per tutto il
pellegrinaggio. Suor Bernarda, dopo il rientro in Italia visse
per altri due mesi prima di salire in celo.
Ed io da all’ora sono partito per
Lourdes per altre 9 volte ed ogni volta che passo lungo l’esplanade
e vedo il vecchio Accuel mi rimbomba
quella frase “ti stavo aspettando”. Spero
di rinnovare sempre il ricordo anche perché a Lourdes c’è
sempre qualcuno che ci aspetta.
Luigi
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