IL MIO PRIMO INCONTRO CON CLAUDIO BAGLIONI

LIBRERIA GUIDA SAN DOMENICO -  NAPOLI, 17 SETTEMBRE 1998

La stampa del periodo

Innanzitutto grazie a Tony perché è un vulcano di idee in continua eruzione, e come ogni vulcano che si rispetti ha sempre in serbo qualche idea che prima o poi esploderà (quindi mi raccomando Tony…noi siam sempre in attesa…sei tutti noi!).

Grazie per aver dato vita all’angolo “Da claudio a Te” nel quale ci permetti di raccontare i nostri incontri con il Maestro, di rivivere quegli attimi magici ed indimenticabili e, di conseguenza, di mettere a nudo le emozioni che hanno abitato i nostri cuori in quei momenti.

 

Tutto ciò premesso, vi racconto il mio primo incontro dopo appena 13 anni di attesa.

E si, perché ho cominciato a seguire Claudio all’età di 13 anni e quando ho realizzato per la prima volta il sogno di stringergli la mano e di abbracciarlo di persona ne avevo quasi 26…

Ricordo perfettamente quel periodo della mia vita.

C’era un ragazzo che “mi faceva il filo” e per farsi bello ai miei occhi e per conquistare il mio cuore, mi aggiornava con tutto quanto riusciva a sapere sul mitico Claudio.

Quella mattina del 17 settembre 1998 ero in ufficio e mi telefona questo ragazzo, dal nome Roberto, il quale mi dice che Claudio Baglioni nel pomeriggio alle 17,00 sarebbe stato alla Libreria Guida a San Domenico per  presentare il suo libro “C’era una volta un Cavaliere in Bianco e Nero”…ma per entrare ci voleva l’invito…panico!

L’invito? Ed io come facevo a procurarmelo chiusa in quell’ufficio?

In qualche modo avrei fatto…il caso volle, inoltre, che proprio quella mattina arriva in ufficio un fattorino della Libreria Guida a Port’Alba per consegnare i libri scolastici per i figli del mio titolare e chiesi conferma di questo evento…effettivamente la notizia fornitami era veritiera ed io, dunque, dovevo trovare il modo per esserci, quella era l’occasione della mia vita!

Entro in agitazione totale.

Mi accordai con la mia collega alla quale in cambio di un autografo le chiesi di coprire la mia assenza improvvisa ed ingiustificata del pomeriggio dal posto di lavoro affidandole le chiavi dell’ufficio ed il compito di riferire una “balla”, una qualsiasi, a suo piacimento, piuttosto credibile, poiché in quel momento non mi veniva nulla di convincente in mente.

Riuscivo solo a pensare che tra poche ore, con un pizzico di fortuna e l’aiuto dei miei Angeli custodi (Dio e il mio papà), avrei incontrato il mio idolo…mamma che ansia!

Alle 13,00 in punto lanciai uno sguardo di complicità alla mia collega e scappai via.

Corsi dal fotografo, acquistai una macchina fotografica usa e getta, scappai di corsa a casa, doccia, schampoo, mi vestii per l’occasione e via! E che Dio mi assita!

Un altro aiuto dal cielo…mi tremavano le gambe e non riuscivo quasi a camminare per l’emozione…sentii il clacson di un’auto…era il mio ex titolare nonché amico che mi vide mentre mi recavo alla fermata dell’autobus e mi chiese dove dovevo andare così elegantemente vestita…mi diede un passaggio fino alla libreria Guida a Piazza San Domenico Maggiore fuori alla quale già c’era un gruppo di ragazze e ragazzi seduti per terra che distribuivano un numero a tutti coloro che arrivavano per incontrare Claudio.

Io però ero sempre senza invito e dovevo procurarmelo.

Così presi il mio “numeretto” mi addentrai in libreria per chiedere come funzionava l’incontro con Claudio Baglioni e chiesi di poter avere un invito.

Fui subito accolta a braccia aperte e con simpatia dai presenti; acquistai il libro, ottenni l’invito e vista l’ora (erano quasi le 16,30 e stava per arrivare Claudio) cercai di temporeggiare per poter rimanere all’interno della libreria, visto che all’esterno la piazza era gremita di gente…

Acquistai così una cartolina con su stampato il testo della canzone “I te vurria vasà” e sul retro gli scrissi una dedica…nel frattempo l’agitazione saliva.

Feci amicizia con un ragazzo, Salvatore, al quale chiesi di scattarmi una foto con Claudio se avessi avuto la fortuna di incontrarlo.

Cominciarono a giungere gli addetti alla sicurezza, cercai di convincere il proprietario della Libreria a non farmi uscire tra la folla, ma purtroppo non poteva tenermi lì…alla fine ero con altre ragazze, eravamo in poche, 5 in tutto, e ci rifugiammo nel bagno della libreria….quante risate, quanta paura, ma che matte che fummo!!!

Arrivò purtroppo la guardia del corpo di Claudio e venne a tirarci fuori di lì…ma comunque pur essendo fuori conquistammo i primi posti….

Eccolo che arriva, bellissimo come il Sole, dietro ai suoi occhiali scuri, nel suo  giubbotto di pelle nero, saluta la moltitudine di fans che gremivano la piazza e si tuffa in libreria…a gruppetti cominciarono ad entrare le fans…

Ogni tanto Claudio faceva capolino all’ingresso della libreria e bastava un gesto di saluto alla folla per infervorarla.

Il tempo trascorreva e sembrava che il mio turno non arrivasse mai ; pensavo di non farcela…ma dopo tanta attesa e sofferenza finalmente riesco ad entrare…mi avvicinai a quel ragazzo (Salvatore) che m’aveva promesso di scattarmi la foto e gli consegnai la macchina fotografica.

Claudio mi fece un gesto e mi invitò ad avvicinarmi a lui, mi ricomposi un po’ gli abiti dicendogli che la foga della folla mi aveva quasi denudata e lui, mi rivolse uno dei suoi sorrisi ironici, come per dirmi che non gli dispiaceva…

Mi accolse con un bacio sulle guance, gli porsi il libro, gli feci i complimenti per le sue canzoni, per il suo nuovo cd. Gli chiesi innanzitutto l’autografo per la mia collega Enza, grazie alla quale io ero la presente a vivere quel sogno.

Poi gli porsi la cartolina dedicandogli la canzone “I te vurria vasà”; lui mi chiese il nome per autografarmi il libro…”Per Anna buona vita.... Claudio Baglioni”

Gli chiesi di poter scattare una foto abbracciata a lui (aveva un profumo buonissimo); come al solito fu disponibilissimo e si chinò, vista la mia statura (1,56cm.) per appoggiare la sua guancia alla mia ed attendeva lo scatto…ma la foto non partiva perché Salvatore si era dimenticato di caricare la macchina allora lui… staccandosi appena da me e battendo il suo pugno sul libro, urlò in dialetto romano: a’ Salvato’ a scatti o nunn’ a’ scatti sta’ foto?…e tutti a ridere…

Mi aggrappai a lui, lo abbracciai inalando il suo profumo buonissimo, lo baciai e mi congedai con sommo dispiacere…

Uscii dalla libreria incredula di aver vissuto quel sogno, tutte mi chiedevano perché ero stata dentro tutto quel tempo…ma per me il tempo volò via più veloce della luce e quell’incontro che per le ragazze che attendevano fu lunghissimo, per  me durò un attimo, un attimo indimenticabile…

Dopo poco Claudio dovette lasciare la libreria, si infilò in auto e corse via, giù per Via Mezzocannone…verso mete a noi sconosciute, lasciandoci il ricordo della sua presenza…

Il giorno seguente Claudio avrebbe tenuto una conferenza all’Università di Giurisprudenza ed anche se avevo il modo per esservi presente dovetti rinunciare mio malgrado perché i miei titolari si erano molto arrabbiati per la mia assenza ingiustificata del giorno precedente….

Ma chi se ne poteva fregare di meno!!!!

Avevo vissuto un sogno bellissimo…e loro non potevano capire…quanto la realizzazione di quel sogno significava per me…

ANNA PAGANO

La stampa del periodo