Il Boss a Bologna
polvere, fantasmi e diavoli

di Claudia di Meo



Speciale Devils&Dust

BOLOGNA - "Stasera ho bisogno di assoluto silenzio per dare il meglio di me". Comincia così la prima italiana del nuovo tour di Bruce Springsteen, quello di Devils&Dust. Il Boss è solo sul palco. Dietro di lui una scenografia minimale, buia, quasi tetra. Solo due lampadari con tante lucine. Sembrano le vecchie lumiere di certe cantine dove, tra tavoli rotondi e strane alchimie, gli stregoni rievocano gli spiriti dal passato. Un concerto acustico lo si sapeva già con Springsteen chi si alterna tra la chitarra e il pianoforte, giocando con le corde della sua vocalità come ancora non aveva fatto. My Beautiful Reward è la canzone che apre lo show ed è solo l'inizio. L'assaggio, di quello che sarà. Gli spiriti dei suoi personaggi, i derelitti, gli sconfitti e gli emarginati sono evocati. E sono tutti lì, sospesi nell'aria, a danzare fra le note, a rincorrersi l'un l'altro. Ognuno in attesa del suo turno, ognuno pronto a rivivere la sua personalissima storia in una canzone. Tutti quanti. Uno per uno. Ma a questo punto il Boss non è più solo. C'è la sua chitarra, il suo pianoforte, i suoi fantasmi, i diavoli e la polvere. Scomoda i personaggi del passato di Nebraska, prima in Reason To Beleive, poi in My Fahter's house e anche in State Trooper.

Spoglia ad uno ad uno i brani di The Rising. Li scava così tanto da farli assomigliare ad un viso affamato. Sudati e vividi, per questo forse ancora più belli. Lomsome Day, così come Paradise sono davvero suggestive. La metamorfosi vocale del Boss è spiazzante, cambia ritmo ad ogni canzone: ora è roca, ora è dolce e poi arrabbiata, infine quasi "lirica". "Questa canzone è per tutte le madri e i padri con l'augurio di una buona fortuna per i vostri figli", parla in italiano Springsteen per presentare Long Time Coming. Come pure nel momento, toccante, di Silver Palomino: "Questa canzone è per un figlio che ha perso sua madre e sente che il suo spirito è diventato un cavallo che scende dalle montagne…". La strada è aperta. Ora tocca ai momenti più intimi.

Il Boss siede al pianoforte e sfodera prima For You il classico di Greetings from Asbury Park e poi in una versione di The River che graffia l'anima e lascia senza fiato. Un'interpretazione commovente. Bellissima. A colpire nel segno però sono anche Paradise, tratta ancora da The Rising e il fuori programma di My Hometown (l'unica di Born in the Usa) che non era prevista in scaletta. Non ci si aspettava uno Springsteen così, diciamocela tutta. Certo, uno pensa: un concerto di oltre due ore, solo acustico, forse è un po' noioso pure se c'è il Boss sul palco. Niente affatto. Proprio perché c'è il Boss nulla è scontato. Niente è deciso. Tutto è sospeso come la polvere, i fantasmi, i suoi diavoli. Tutti evocati. Tutti ancora in attesa del proprio turno. Ed ora tocca proprio ai più cattivi perché dopo la parentesi di Maria's bed, arriva Reno che gli è valsa la censura del bollino rosso per i testi, un po' troppo espliciti: "duecento dollari vanno bene… con 250 puoi mettermelo da dietro", recita un verso del brano. Così dopo i topless bar del Nevada (Reno), è la volta del momento mistico: Jesus was an only son, "Come genitori siamo sempre pronti a proteggere i nostri figli - ha detto Bruce - ma i figli hanno il loro destino, questa è la canzone del figlio di Maria, Gesù".

A chiudere il trittico prima del gran finale, Leah e The Hitter, storia di un pugile suonato che cerca conforto tra le braccia della madre. "Ogni anno centinaia di emigranti muoiono cercando di entrare negli Stati Uniti. Muoiono nelle montagne e nei deserti, attraversando di notte i fiumi, questa canzone la dedico a loro". Così tocca alle note di Matamoros Banks chiudere il concerto. Il Bis si accende con Ramrod tratto da The River e ancora con Land of hope and dreams. Poi è la volta di una Promised Land. È un altro Springsteen e chi teme un concerto troppo monocorde si sbaglia di grosso. Il gran finale è tutto con Dream baby Dream, che chiude uno spettacolo che scava l'anima fino in fondo e pare risvegliare i nostri di fantasmi. Li sospende come la polvere in attesa che lo sciamano, magari proprio Springsteen, li rievochi di nuovo.

La nota
Tanti i fan club presenti fra i quali "Travel in fans". Un manipolo di gente che si incontra ogni volta in una città diversa, Barcellona Madrid Dublino e via in tutta Europa a seguire il boss. Il tour che hanno visto di più è stato quello di The Rising 10 date in tutto. Ma dicono che con Devils and Dust supereranno il record. Paolo da Modena e Alessandra da Torino però non rinunciano ad una tirata di orecchi agli organizzatori italiani: "Per il boss si fa tutto ma trovo vergognoso che i prezzi in Italia siano molto più alti. A Barcellona c'erano due ordini biglietti 74 e 64 euro. Qui no, non solo costano 10 euro di più (85 Euro 97 euro + 12 di prevendita) ma la prevendita di 12 è assurdo, vergognoso, una roba da voltastomaco", dice Paolo. Frecciate o no gli organizzatori sorridono: sold out a Bologna ieri sera, (8.400 paganti secondo i dati ufficiali) e altrettanti sono pronti per le date di Roma e Milano.

La Scaletta
My Beautiful reward
Reason to believe
Devils and dust
Lonesome day
Long Time Coming
Silver Palomino
For You
The River
State trooper
Maria's bed
My Father's House
Reno
Paradise
Real World
My Hometown (Born in The USA)
The Rising
Further on
Jesus was an only son
Leah
The Hitter
Matamoros Banks

Bis
Ramrod
Land of hope and dreams
Promised Land
Dream baby Dream