Premetto che sono un gran "piaccicone", come dicono da queste parti, e che non amo molto viaggiare.
Premetto che da tempo preferisco di gran lunga la musica "dal morto (CD, vinile)" piuttosto che dal vivo.
Ma avendo Claudio a due passi da Firenze e memore delle vostre mail, mi sono deciso: stavolta ci vado.
Ed infatti eccomi al concerto munito di belle speranze e di un binocolo.
Osservo le facce del pubblico: manca un po' di quella trepidazione che precede l'inizio.
Claudio accenna le prime note di Yesterday.
L'acustica è pessima.
L'interpretazione, mi perdonino i più accaniti, da dimenticare.
Entra la band. Squadro i componeneti uno a uno.
Mi metto in ascolto.
Claudio fatica ad ingranare: sui toni bassi, incredibile ma vero, stonicchia. Solito teatrino col fonico. Smanetta, fa cenni, si toglie gli auricolari, se li rimette.
Il suono è impastato. Il basso è un fantasma. La batteria, un fustino del dixan.
Ah, entrano le violiniste. Carine, molto carine (nota di Tony:concordo in pieno.... oopsss m'è scappato - sorry). Anche brave.
Appollaiato al banco mixer c'è il Savelli: mi sembra perplesso.Sono perplesso.
Le canzoni si susseguono: ho già perso la voce. Claudio invece è un diesel: si scalda, ci scalda. Canta. Balla. Corre. Prova a divertirsi e e divertirci. Cerca intesa con la band. Lo segue il solito grande Gianolio. Gli altri mah.... Mi concentro sulla scenografia. Bella l'idea.
Suggestivo l'allestimento.
Intenso il momento in cui Claudio resta sospeso a mezz'aria.
Le mie due compagne di viaggio sono scatenate.
Io mi godo le loro facce. Non riesco a scigliermi.
Gli arrangiamenti ripercorrono strade già asfaltate. I ragazzi della band danno molta energia ad alcuni pezzi, ma quando c'è da fraseggiare sono un po' rigidi. Le parti più musicate si perdono tra le volte del palasport.
Dò un'occhiata al Savelli. Siamo perplessi.
Claudio non fa intervalli. Vado a fumarmi una sigaretta. Penso con tenerezza a quei due del terzo settore che non si sono lasciati un attimo la mano.
Mando un sms a chi avrei voluto in quell'istante al mio fianco: mi manchi...
Sto per rientrare. Bip Bip: è il Baglioni che ti fa diventare così melenso o cosa?
Mi dico: vacci sola a quel paese.
Mi rituffo nella musica. Claudio non si risparmia. Provo a fargli compagnia.
Canto, rido e ballo come un orso ammaestrato a ritmo di un pop-rock melodico.
Mi ripeto: la vita è adesso. E mi rincorrono ceneri sul piatto e quei ragazzi che eravamo non ci sono più.
Via, il concerto è finito. Savelli se ne è già andato.
Gli spettatori si avviano verso le uscite. Mi fermo a pensare: io è quell'omino in scuro siamo diventati grandi insieme.
Il tempo vince, lui soltanto. Ed io qui immobile a chidermi se sono stato il truffatore o il ladro.


Ciao

 Carmine